martedì 18 gennaio 2011

Che poi è una vita che ti amo sai?

Sono uscita di casa stamattina ma prima di chiuder la porta ho aspettato che il tuo ricordo passasse, me lo sono legato al cuore, e abbiamo iniziato a passeggiare, sai? E più lo guardavo e più ti vedevo, e più ti vedevo più ti sentivo, e più ti sentivo e più ti immaginavo, e più ti immaginavo e più ti amavo.
Perchè la gente i ricordi se li conserva stretti, dentro quelle maglie troppo grandi e sotto le sciarpe di flanella, che poi tu quant'eri bella. Io il tuo ricordo me lo porto con me, durante quelle notte insonni passate a camminare tra le cime delle montagne e le costellazioni d'amore che mi hai disegnato con tutto il tuo cuore.
Che poi da quando tu non ci sei più non vedo che senso ha continuare, ma poi ti risento dentro, pugnalarmi l'anima e strapparmi tutto il male, ti sento che mi fai bene, e mi piace, mi piace da morire.
E allora me le infilo quelle maniche lunghe, mi ci butto dentro ai nostri sogni, quelli di me e di te senza realtà ne perchè, quelli dove un salto ci porta fino in cielo, quello dove i baci non bastano e gli amori non finiscono. Ti ho disegnato sopra le pareti di questa vita e ti avrei cancellato se non fosse che il cuore è un dittatore, mi ha dato l'ordine di continuare ad amare.
Che poi sto cervello è andato in frantumi, non mi ricordo più dove sono, ah si, ero a passeggio, sto calpestando le nostre strade, sento ancora il tuo profumo di buono nell'aria, è come quello della pizza, non stanca, ma mi manca.
Ma questo ricordo sta facendo un pò male, forse sarà l'ora di rientrare.
Richiudo la porta alle mie spalle, ti sento volare, è arrivata l'ora di andare?
Vienimi presto a trovare che c'ho messo na vita per capire che ti amo, ma ora che ti amo non ti lascio più andare.

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